Idee per sposarsi senza l’abito da sposa bianco

3 luglio 2019

 

Un tempo, c’era una ragione precisa per giustificare tale consuetudine: il bianco trasmette candore, innocenza e… purezza, tanto che questa scelta era preclusa alle vedove convolate a seconde nozze. Verginità a parte, sono sempre di più le future mogli che cercano idee per sposarsi senza l’abito da sposa bianco: meno attrazione per la parte della principessa bianco-vestita, comodità, periodo dell’anno in cui cade l’evento, necessità di contenere le spese, differenze tra matrimonio civile e religioso (anche se, al giorno d’oggi, i parroci sono più indulgenti in merito) sono determinanti in vista di questa decisione.

Un’alternativa al tradizionale abito da sposa immacolato?

L’ampia disponibilità permette di scegliere un vestito per qualsiasi esigenza, riutilizzabile, acquistabile da rivenditori fisici oppure online ed eco-sostenibile, ma l’ispirazione guida sarà sempre il gusto personale. Quando le possibilità sono tante, tutto diventa più difficile: chi ha imparato a confezionare gli abiti può ottenere un capo personalizzato; chi non ha quest’opportunità cosa può fare? Alcuni criteri possono essere d’aiuto.

Un idea è un abito da sposa della tradizione popolare...

Un idea è un abito da sposa della tradizione popolare…

Ad ogni sposa il suo modello ideale

L’abito deve piacere e stare bene! Anche se l’occhio è sincero davanti allo specchio, bisogna guardarsi con amore e, quando non fosse indicato mettersi a dieta, i vestiti giusti potrebbero aiutare la sposa, valorizzando i punti migliori e mimetizzando gli inestetismi: un corpo non perfettamente tonico non impedirà di catturare sguardi di approvazione.

Chi ha il ventre prominente (o, più in generale, rientra nella conformazione “a mela“), ma belle gambe, può indossare un abito sopra il ginocchio “Stile Impero”, svasato dal sotto-seno in giù, evitando gli scolli a barca in favore di quelli più affusolati; chi rientra nella tipologia “a pera” valorizzerà la parte superiore con stampe e ricami e giocando con i tessuti per conferire un po’ di volume. Le donne esili possono scegliere tagli morbidi, mentre chi ha forme regolari ed un punto vita stretto può permettersi un abito sagomato. Le più basse sembreranno più slanciate con un abito corto o al ginocchio, con balze e drappeggi insieme alle immancabili scarpe con il tacco… Meglio indossare i pantaloni? Lasciare quelli “palazzo” a donne snelle e statuarie può essere una scelta saggia e, chi proprio non sa rinunciarvi, indossi décolleté o sandali alti.

Per la mezza stagione o per l’inverno, la giacca che termina all’altezza della cintura, con i revers o modello Chanel, esalta una vita stretta; quanto alle maniche, in primavera ed in autunno ben si adatteranno quelle a tre quarti; sotto, una maglia o una camicia ricamata o merlettata. D’estate la praticità del pantalone può unirsi alla “jumpsuit” nelle versioni più eleganti.

Colori che sostituiscano il bianco e relativi accessori, trucco ed acconciatura

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Quale colore scegliere? Dipende non soltanto da capigliatura ed occhi, che incidono su eventuali contrasti, ma anche dal cosiddetto “sottotono” della pelle, cioè dalla “temperatura del colore” che può essere calda (sul giallo-dorato), o fredda (tendente al rosa). Nel primo caso saranno adatte le sfumature dello spettro ambrato, mentre nel secondo risulteranno perfette quelle fredde. Per esempio, a chi desidera osare con il rosso, doneranno le tonalità tendenti al corallo per temperature calde (meglio se con un colore di capelli chiaro) mentre, nell’ipotesi contraria, risulteranno azzeccate quelle verso l’indaco (enfatizzate da una chioma molto scura).

Ancora: un abito da “cocktail” verde smeraldo o blu cobalto starà bene a chi ha la carnagione chiara dai riflessi freddi, soprattutto se gli occhi sono verdi o azzurri; per i sottotoni caldi saranno perfette le cromie sul bronzo e l’oro, valorizzate da un’iride marrone o nocciola. D’inverno, la futura sposa potrà vagliare, sempre in base a questo criterio, la scelta di tailleur dai colori tenui, le fantasie estrose e vivaci oppure la raffinatezza di trame damier o pied-de-poule: con gonna o pantaloni, ognuna può scegliere il modello che preferisce. Chi ha un’attenzione particolare per la biancheria intima, può abbinarla al vestiario.

Quanto a scarpe e borse, meglio in tinta o spezzare? Nel primo caso, è bene verificare scrupolosamente che siano dello stesso bagno di colore, pertanto è consigliabile acquistarle insieme agli indumenti; nel secondo le associazioni devono essere azzeccate: per le cromie oro ed argento, ricordare le considerazioni fatte sui sottotoni della carnagione, così come per i gioielli. Ad ogni modo, che si tratti di cercare un’armonia o un contrasto, i materiali ed i modelli possono essere minimalista oppure richiamare il vestito: il “colpo d’occhio” tra i vari elementi deve essere tale da evidenziare le analogie e non le differenze.

Per il make-up ed i capelli? Il primo deve mettere d’accordo buona tenuta, resa fotografica e gradevolezza estetica all’impatto reale; il secondo non esula da una cura costante della chioma e terrà conto dei contorni del viso: un sapiente truccatore ed un buon parrucchiere valorizzeranno al massimo questi due aspetti.

Sposarsi con uno stile... henné!

Sposarsi con uno stile… henné!

La sposa eco-sostenibile

Partendo dai requisiti di comfort dei materiali, si arriva al rispetto per l’ambiente: la sposa sensibile a questo tema sa che, accanto a tessuti come chiffon e crêpe di seta, taffetà e viscosa, il settore tessile si sta impegnando per minimizzare gli sprechi e rendere tracciabili tutti i passaggi di lavorazione in nome della piena consapevolezza dell’utilizzatrice finale, compresi l’utilizzo di tinte vegetali, il riciclo delle stoffe, il calcolo del metraggio strettamente necessario e la valorizzazione delle rimanenze non immesse sul mercato. Anche prediligere il “made in Italy” e le aziende che favoriscano lo sviluppo tessile in paesi dov’è indispensabile incoraggiare il lavoro femminile o contribuire ad organizzazioni no profit può essere determinante.

A questo punto, resta una sola parola: auguri!