Guida veloce ai matrimoni Gay in Italia

5 luglio 2019

 

A febbraio 2016 il Senato ha approvato la proposta di legge che permette le unioni civili tra persone dello stesso sesso. Essendo però un processo relativamente nuovo per i cittadini italiani, ci sono alcune differenze a seconda dei comuni per ciò che riguarda la pianificazione e la preparazione dei documenti. Ecco dunque una guida (veloce) ai matrimoni gay in Italia.

Le differenze

La differenza più importante è che nel processo c’è un periodo obbligatorio tra il primo incontro che la coppia avrà al municipio e il giorno della vera cerimonia dell’unione civile. Attualmente questo periodo è di almeno 15 giorni, ma alcuni comuni potrebbero chiedere più tempo per controllare tutti i documenti.

È importante che per il primo incontro la coppia partecipi di persona e ogni individuo deve aver preparato il Certificato di Impedimento e il documento di Dichiarazione Statutaria con relativi francobolli. Potrebbe anche darsi che il municipio chiederà di vedere la documentazione aggiuntiva e questo dipende dalle circostanze personali di ciascuna coppia.

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Pianificazione del matrimonio gay

Il primo incontro permette al funzionario comunale di raccogliere i documenti e porre le domande pertinenti a ciascun individuo, confermando anche la data e l’ora in cui si svolgerà l’unione civile; tutto ciò sarà registrato nel verbale ufficiale. La coppia tornerà quindi per la cerimonia nella data e nell’ora specificate.

Il periodo obbligatorio tra il primo incontro presso il municipio e la data della cerimonia dell’unione civile può rendere difficile alle coppie che vivono in stati esteri dove queste unioni non sono legali e scelgono di sposarsi in Italia. La preparazione dei documenti per la cerimonia di un matrimonio gay in Italia avrà un periodo di validità: ad esempio, non è possibile avviare il processo più di tre mesi prima della data della cerimonia. Quindi, aggiungendo a questo il lasso di tempo minimo il periodo intercorrente tra il primo incontro e la cerimonia, potrebbe significare che una coppia gay straniera deve pianificare un soggiorno prolungato in Italia per soddisfare i requisiti dell’attuale processo di unione civile legale.

A parte l’ovvia differenza in chi sta per sposarsi (due uomini o due donne), non ci sono altre difformità per quanto riguarda la pianificazione delle cerimonia. Infatti, le partecipazioni, il ristorante e tutto quanto è inerente a qualsiasi matrimonio non differisce in alcun modo rispetto alle unioni tra uomo e donna.

Norme e regolamenti

Tuttavia, le coppie dello stesso sesso che desiderano sposarsi legalmente in Italia devono attenersi ad una serie di regole; inoltre, ci sono alcuni elementi della cerimonia dell’unione civile che non possono essere omessi, modificati o abbelliti. Per rendere la cerimonia di un matrimonio gay più personale e speciale per una coppia, ci sono dei wedding planner che forniscono una guida su dove e come la cerimonia può essere personalizzata su misura, attraverso l’aggiunta di letture, voti personali e uno scambio di anelli. Ovviamente, nessuno di questi elementi fa parte del requisito legale per la cerimonia del matrimonio gay in Italia, ma alcuni fattori di romanticità possono essere introdotti solo entro le limitazioni e le fasi consentite dalla legge.

L’attuazione dell’ Unione civile in Italia

A differenza del matrimonio tradizionale celebrato tra uomo e donna, nel matrimonio gay non ci sono pubblicazioni o formule speciali poiché in questo caso l’unione civile tra persone dello stesso sesso è costituita solo ed esclusivamente da un comunicato nel registro civile, che avviene davanti ad un funzionario del comune in presenza di due testimoni. Il funzionario, che è a tutti gli effetti un ufficiale di Stato civile, deve compilare un certificato che contenga i dati personali delle parti, il regime di proprietà scelto (comunione o separazione dei beni) e la residenza delle parti, nonché i dati personali dei testimoni scelti dagli sposi.

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I diritti degli sposi

Entrambe le parti dell’unione civile possono essere riconosciute come veri sposi anche in caso di malattia e ricovero in ospedale, nonché in caso di decesso di uno dei due. In quest’ultimo caso, inoltre, il coniuge avrà diritto a percepire anche una pensione di reversibilità, ovvero un indennizzo per la fine della vita lavorativa e anche un’eredità nella stessa percentuale prevista per il coniuge di un matrimonio tradizionale. Per quanto riguarda i termini economici, le parti devono contribuire ai bisogni comuni in relazione alla loro capacità professionale o in casa. Se esiste la volontà, è possibile persino cambiare il cognome scegliendo quello di una delle due parti.

Accordi pre-matrimoniali

I membri dell’unione civile possono decidere di optare per un accordo di coabitazione o un accordo regolamentare, in cui si stabiliscono relazioni economiche e patrimoniali. Questo contratto deve essere fatto attraverso l’assistenza professionale di un avvocato o un notaio, in forma scritta attraverso un atto pubblico o un documento privato. Tale accordo, per legge, non deve essere soggetto a condizioni particolari o legato a dei vincoli specifici. In questo contratto è possibile specificare nel dettaglio quali sono le spese da condividere e in quali proporzioni.

Fine del matrimonio gay

Per porre fine all’unione civile di due persone dello stesso sesso, sarà sufficiente che solo una delle due parti presenti una comunicazione ai dipendenti pubblici in cui manifesta la volontà di sciogliere il matrimonio. Non esiste la separazione del matrimonio, mentre il divorzio può essere richiesto con mezzi giudiziari o attraverso la negoziazione assistita, oppure anche mediante un accordo firmato di fronte ad un ufficiale del registro civile. In caso di divorzio, la legge prevede che la parte più debole abbia il diritto al mantenimento, così come l’assegnazione della casa. Nel matrimonio gay, infine, non è invece previsto l’annullamento per mancanza di rapporti sessuali.